Su, come in un tuffo la mente va
su, dove nessuno mi cercherà
io e l'universo intorno e poi
io non uguale a voi.

Su, dove la luce non muore mai
su, dove lo spazio mi attira ormai
su, dove la vostra civiltà
non mi raggiungerà.

Su, fino a toccare l'eternità
su, mentre il mio corpo rimane qua
io, come una freccia verso Dio
respiro già di più, anch'io.

Su, sempre più su
su, sempre di più
così oltre l'umano
irraggiungibile,
ormai lontano.

Su, sempre più su
su, sempre di più
ormai preda del nero
nel volo magico del mio pensiero.

Sul corpo mio le braccia sue protende già
fra stelle accese e mari di tranquillità
in un eterno, grande silenzio
un po' più in là
corpi celesti addormentati in libertà
che con un tocco il primo uomo sveglierà
a un nuovo giorno,
senza ritorno.